Caso Suarez, il verbale di Andrea Agnelli. Il presidente della Juventus: “A gestire la vicenda è stato Fabio Paratici”.
ROMA – E’ stato ascoltato lo scorso 26 gennaio il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, sul caso Suarez. Il numero uno della società bianconera, come riportato dal Corriere della Sera, ha negato un suo coinvolgimento in questa vicenda. “Il trasferimento – la sua versione – è stato gestito interamente dal direttore sportivo Fabio Paratici. Lui ha ampia delega nei limiti del budget assegnato e a lui compete la scelta in relazione all’ingaggio. Naturalmente mi in forma in modo occasionale e casuale“.
La trattativa per Suarez
Durante l’interrogatorio Agnelli, ascoltato come testimone, è entrato nei dettagli della trattativa per Suarez. “Per quanto riguarda questa vicenda – ha detto il presidente – ricordo che durante un pranzo Nedved mi disse che il calciatore si era detto disponibile al trasferimento con un sms. In quel momento erano in piedi trattative anche con altri giocatori e solo all’inizio di settembre fui informato delle difficoltà del trasferimento perché non aveva la cittadinanza comunitaria“.
“Lombardo mi fece presente di aver formulato la richiesta di tesseramento per verificare se un giocatore si potesse inserire nelle liste Champions anche dopo la scadenza – ha aggiunto – tale parere costituire prova secondo me del fatto che il 14 settembre era già chiaro che Suarez non poteva essere tesserato in tempo“.
L’esame e il contatto con l’ex ministra De Micheli
Il presidente Agnelli ai magistrati ha detto di essere stato informato sulla vicenda dell’esame “dai giornali” e di aver chiamato il giocatore solo una volta per “ringraziarlo di essersi proposto nutrendo stima nelle capacità sportive del calciatore e ritenendo che la sua proposta fosse ragione di orgoglio per la nostra società“.
E sul contatto tra Paratici e l’ex ministra De Micheli ha precisato: “Non mi ha sorpreso perché ero a conoscenza del rapporto tra i due e trattandosi di una richiesta di informazioni sull’ufficio da contattare non mi è parso che ci fosse nulla di strano”.